Il libro del mese

Le notti senza sonno, Gian Andrea Cerone, TEA , 2023

La letteratura popolare con i suoi generi ed immaginari ha un peso fondamentale nell’economia dell’industria editoriale (certo i libri possono essere considerati anche dei prodotti) perché oltre a vendere molte copie stabilisce un legame molto forte con quella parte del potenziale pubblico di lettori che altrimenti non si avvicinerebbero mai a una libreria o a un libro. Una gran parte di lettori e lettrici che meritano massimo rispetto, come del resto lo meritano i tantissimi scrittori che dedicano il loro lavoro a impreziosire i generi horror, noir, thriller e così via. Trovo che un certo snobismo non comprenda come molti romanzi polizieschi o del terrore sappiano indagare, attraverso vie meno nobili rispetto all’esistenzialismo dei grandi intellettuali o il rigore dei saggisti di politica, il reale, la società, gli esseri umani.  A conferma di quanto scritto mi piace rivendicare il grande legame tra Società-Storia e letteratura “gialla ” italiana. Scrittori come Vichi, Gori, Luccarelli, Ongaro, affrontano i temi scottanti della storia ( fascismo, colonialismo) attraverso le avventure dei loro commissari o eroi disincantati eppure umanissimi.  Per non parlare di Scerbanenco e della sua visione così tagliente, cupa, feroce, eppure palpitante di sensazioni e riflessioni sull’essere umano. Il giallo o il noir (o come lo volete chiamare) in Italia con la sfrontatezza di chi sa di non essere preso in considerazione dai lettori seri o dagli addetti al lavoro particolarmente selettivi, da sempre si prende la briga di raccontare il nudo e crudo che accade nel nostro Paese. Certo a volte eccede in ironia, con troppa commedia e poco orrore, narrando un paese alla Don Matteo, ma ci sono degli autori (alcuni dei quali esordienti) che hanno il coraggio di Ellroy, Block, Chandler e narrano il nero dietro la luce abbacinante del Bel Paese.
Un’opera che riesce magnificamente in questa operazione è senza ombre di dubbio  Le Notti Senza Sonno, romanzo di esordio di Gian Andrea Cerone, il quale fin dalle prime pagine mostra una padronanza assoluta del mezzo letterario, del genere, soprattutto ha la grande capacità di costruire colpi di scena avvincenti, capaci di spiazzare anche il lettore più smaliziato in materia, attraverso indizi seminati con cura durante l’intero arco narrativo e repentini ma mai  immotivati o sconclusionati cambi di registro portando il lettore ad abbandonare ogni difesa, non potendo far altro che farsi travolgere dalla tensione, sempre presente e crescente. Il romanzo sfrutta assai bene anche l’ambientazione particolare, cioè una Milano a pochi  giorni dal lockdown causa Covid.  In questo lasso di tempo davvero stretto l’Unità di analisi del crimine violento, capitanata dal commissario Mario Mandelli ( una vecchia volpe della polizia, classico uomo solido eppure capace di sentimenti profondi, una versione moderna del Duca Lamberti di Scerbanenco) e il suo fidatissimo braccio destro, il donnaiolo e impulsivo Antonio Casalegno, dovranno porre fine agli orribili delitti che vedono vittime delle giovani donne terribilmente seviziate e mutilate e un misterioso caso di rapina finita nel sangue, che vede nei panni della vittima un ricchissimo e potentissimo gioielliere milanese.  Il punto di forza di questo esordio davvero imperdibile è la cura dello scrittore nella costruzione dei personaggi, la componente sadica e feroce dei delitti stemperata nelle pagine in cui la solida amicizia tra i protagonisti e i loro stili di vita, così diversi, portano una vibrante sensazione di pura umanità nella storia, non lasciando che il cinismo o il disincanto prendano troppo spazio. Alternando brutali omicidi, scontri violenti tra criminali e poliziotti, e la normalità famigliare in casa Mandelli o il taciuto desiderio di Casalegno di farsi prendere da una donna , dall’amore vero, lo scrittore ci accompagna alla scoperta di Milano, dell’anima di ogni essere umano (laddove dietro a un feroce assassino a volte si nasconde una vittima inascoltata), sempre con grande cura e attenzione sia alla lingua italiana che all’evoluzione dei personaggi.  Un libro  imperdibile, un grande classico moderno del genere noir/thriller italiano.