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Davide Calì, Io aspetto, Kite, 2015

Io aspetto. Cosa? Un colpo di fortuna, un biglietto vincente, una telefonata, di veder passare sul fiume il cadavere di un nemico. Aspettare in una società del tutto e subito, immediato, come atto di resistenza. Io aspetto il mio turno in fila: alle poste, in autostrada, dal medico, una maledizione! Eppure è quello che facciamo per tutta la vita, forse bisogna prenderne atto e lasciare le nuove generazioni le stesse cose che hanno contribuito a costruire questo gigante d’argilla che è l’esistenza umana. Di sicuro ci sono tantissimi saggi più o meno con fondamenta scientifiche che ci spiegano cosa fare e come passare il tempo mentre aspetti, considerando l’attesa come qualcosa di errato, di evitabile, perché aspettare, per molti, significa solo perdere tempo.
Questo vale per noi adulti travolti dalla società isterica aggressiva passiva in cui viviamo, malati di ansie da prestazione perché dobbiamo portare risultati, risolvere problemi, pensare alle libertà effimere del falso progresso e farsene portabandiera. Per i bambini è diverso. Perché loro non danno importanza al tempo. Dura lo spazio di un gioco, fosse così tutta la vita!
Per cui pensate quanto possa essere prezioso un libro per bambini che vanno dai 3/ 5 anni, in cui si insegna che la vita stessa è aspettare. Le cose più importanti e preziose ci capitano mentre siamo in attesa ed evolvono con noi.
Questo libro esiste e si chiama.. indovinate un po’? Io Aspetto di Davide Calì e Serge Bloch, edizioni Kite. Un piccolo, ma prezioso libretto che in modo chiaro, semplice ed altamente commovente spiega la vita ai nostri figli. E sorpresa! Non sono i trofei, gli oggetti preziosi, la ricetta per il successo sul lavoro o con gli altri, a formare le cose preziose, ma tutte quelle che ci capitano e che per noi sono scontate, banali, a volte dolorose. Troppo. E allora eccole disegnate con tratti lievi le basi fondamentali della vita di ognuno di noi; aspettare il bacio della buona notte, che arrivi Natale, che arrivi l’estate, poi l’amore, di rivederla, di vincere la malattia, di sposarsi, di avere dei figli, una bella giornata per una gita , che la nostra amata sopravviva, il giorno del funerale, una chiamata dai figli, e infine una nuova vita in arrivo. In pochissime pagine e con delle frasi che hanno il dono di raccontare in modo essenziale i sentimenti di gioia, paura, dolore, felicità, questo libro rappresenta il modo giusto, sentimentale, emozionante per spiegare la vita ai nostri figli e ripensare la nostra.  Le tappe importanti che ci hanno arricchito, le atmosfere lontane e struggenti del Natale quando eravamo piccoli, la perdita delle persone che abbiamo amato, la vita che torna prepotentemente a illuminare le nostre giornate dopo tanto dolore.
Io Aspetto fa parte di quei libri per l’infanzia che hanno il coraggio di rivolgersi ai nostri piccoli senza creare campane di vetro, dentro le quali non entra nulla che possa sconvolgerli o farli riflettere su temi che (erroneamente) riteniamo validi solo per gli adulti. Invece ai bambini non va nascosto nulla. Bisogna solo adottare un linguaggio adatto per loro, per permettergli di comprendere eventi grandi e non sempre piacevoli. Sono libri che educano, offrono momenti di commozione per tutti, che fanno riflettere. Proprio per questo motivo noi abbiamo amato moltissimo questo piccolo, ma bellissimo libro. Perché spiega cosa significhi vivere e avere legami.  Perché ci ha toccato il cuore e accarezzato gli occhi con i suoi disegni basilari eppure così veri.
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