Il Florence Korea Film Fest è un festival cinematografico che si svolge a Firenze ormai da 21 anni e, negli ultimi anni, ha trovato la sua collocazione al cinema della Compagnia.

Quest’anno si svolgerà dal 30 marzo al 7 aprile.

Il festival è organizzato, oltre che dalle istituzioni, dall’associazione Taegukgi, che da decenni si occupa di promuovere la cultura coreana nel nostro paese.

Noi siamo frequentatori assidui del festival da quasi 10 anni e lo abbiamo visto crescere ed evolversi, da evento per pochi appassionati a manifestazione cruciale della stagione cinematografica fiorentina e non solo.

Il festival si pone come obiettivo quello di far conoscere e diffondere il cinema coreano, non soltanto attraverso la visione di film selezionati e sottotitolati appositamente dall’organizzazione del festival, ma anche di portare in Italia molti degli attori e dei registi coreani per incontrare il pubblico in occasione della proiezione dei loro film o in masterclass in cui parlano del loro modo di fare cinema.

Il festival, inoltre, premia il miglior film sia attraverso la votazione di una giuria di esperti sia attraverso il voto del pubblico in sala.

Quest’anno sarà ospite del festival, tra gli altri, il regista Bong Joon-ho, reduce dal meritatissimo oscar per Parasite, conquistato nel 2020. Non è la prima volta che Bong Joon-ho è ospite del festival, lo fu già nel 2011, quando era quasi uno sconosciuto in Italia (era appena uscito Madre, che sarà riproposto quest’anno al festival), mentre adesso torna da regista popolarissimo, anche fuori dal circuito degli appassionati di cinema coreano.

Come ogni anno siamo ansiosi di goderci il festival e consigliamo a tutti i nostri lettori di prendere in considerazione di vedersi almeno una delle proiezioni che il cinema della Compagnia propone nei 9 giorni della rassegna perché vale davvero la pena (trovate il programma qui).

Se deciderete di partecipare ci vediamo alla Compagnia, anche perché nei giorni del festival la libreria resterà chiusa. Riapriremo regolarmente l’8 aprile, appena in tempo per permettervi di acquistare qualche libro da regalare a Pasqua: chi l’ha detto che si debbano regalare solo uova di cioccolato?

Poesia e librerie raramente vanno d’accordo.

E’ molto difficile trovare degli scaffali di poesia all’interno delle librerie che contengano una selezione di poesia curata e corposa. Di solito la poesia viene snobbata dai librai stessi, oltre che dai lettori.

Invece meriterebbe una riscoperta perché, di tutti i generi letterari, la poesia è quello che si avvicina di più alla nostra sfera emotiva, è quello che è capace di metterci in contatto diretto con emozioni e sentimenti.

Noi teniamo molto alla poesia e stiamo cercando di strutturare uno scaffale di poesia che ospiti alcuni classici irrinunciabili accanto a poeti, soprattutto contemporanei, poco noti ma di grande valore.

Ci piacerebbe che quello della poesia fosse uno scaffale da scoprire, uno di quelli che, ogni volta che venite in libreria, vi facesse piacere spulciare alla ricerca di qualcosa di nuovo che non conoscete ancora.

Intanto ci fa piacere raccontare qualcosa di tre poeti che amiamo e che conoscono in pochi.

Vivian Lamarque forse è la più nota dei tre. Classe 1946, triestina di nascita e milanese d’adozione, Lamarque infonde la sua poesia di uno spirito lieve, giocoso, infantile, registro che utilizza in contrapposizione alla drammaticità degli argomenti trattati.

Ivano Ferrari (1948-2022) è stato uno dei poeti italiani più talentuosi e meno riconosciuti, a nostro parere. Per tutta la vita ha coltivato la sua attività poetica in parallelo con il suo lavoro da dipendente comunale. Proprio dal lavoro di operaio nel macello comunale di Mantova nasce una delle sue raccolte poetiche più belle, Macello (2004), nella quale racconta, con grande umanità e partecipazione ma con linguaggio crudo e diretto, la fine delle bestie da macello.

Grace Paley (1922-2007) è stata una scrittrice, una poetessa e un’insegnante statunitense di origini ucraine. In Italia le sue opere sono state pubblicate solo parzialmente e nel 2022 è uscita la raccolta di poesie Volevo scrivere una poesia, invece ho fatto una torta che ce l’ha fatta conoscere e ci ha permesso di consigliarla più volte anche a voi.

Trovate alcune delle opere poetiche di questi autori da noi in libreria e sullo shop.

L’esordiente Bernardo Zannoni  è l’autore di un libro assolutamente originale, che ambienta in un classico bosco da fiaba le amarissime dinamiche e consapevolezze del genere umano. Donandoci un’opera assolutamente cruda e dolente.

In un immenso bosco convivono uomini e animali. Il romanzo ci narra la storia di questi ultimi. In particolare ci soffermiamo sulle peripizie del protagonista Archie da quando è cucciolo fino alla vecchiaia. Esso nasce in una famiglia numerosa e in grosse difficoltà economiche. Il padre è stato ucciso da un uomo, la madre non è adatta a crescere i figli che vede come un peso. I pochi momenti di gioia dell’infanzia si concludono il giorno in cui Archie (per colpa di un banale incidente) diventa zoppo. Per questo motivo la madre lo vende in cambio di una gallina all’usuraio del bosco, la volpe Solomon. Dopo giorni assai difficili e violenti, il nostro Archie comincia ad abituarsi alla vita nel negozio della volpe e alla compagnia del cane Gioiele, usato da Solomon per spaventare o eliminare chi non paga i suoi debiti. Le cose prenderanno una piega inaspettata quando Archie scoprirà che la volpe sa leggere i libri degli uomini, uno in particolare che parla di Dio. La faina capirà il significato di morire, soffrire, vivere. Dovrà affrontare il desiderio di essere felice, amare, lasciare qualcosa di buono e la violenza spiccia dei forti sui deboli, l’abbandono e lo sfascio famigliare, la perdita dell’amore e il tentativo di sostituirlo con un altro, i trucchi meschini per sconfiggere i nemici e l’amore totale per Solomon.  Nel frattempo il bosco rimane indifferente alle sue gioie, ai dolori e agli stupidi intenti.

A volte capita di imbatterci in libri che non si concludono dopo la lettura. Opere in cui la parola fine ha poca importanza perché ci accompagnano quasi quotidianamente. Talora, mentre meno te l’aspetti, torni nei luoghi del romanzo, ti soffermi su una frase, un personaggio e devi far i conti col dolore e la speranza. Sono libri che ci garba definire importanti. Proprio come questa opera di debutto di Bernardo Zannoni. Costui con uno stile essenziale, preciso, palpitante e spedito ci offre una visione dolente, amara, cruda, ma non cinica dell’esistenza. Prendendo come protagonisti gli animali di un bosco e donando a loro alcune funzioni umane – fanno la spesa e altri lavoretti- ci parla del genere umano, di Dio (delle speranze che poniamo in lui), di amore persi e dei nostri stupidi intenti. Feroce e commovente, assolutamente da leggere.

Trovate il libro da noi in libreria oppure nello shop.

Quest’anno ricorre la 60esima edizione della Bologna Children’s Book Fair, la più grande fiera dedicata allo scambio di diritti editoriali dedicata ai libri per bambini e ragazzi a livello mondiale. Si tratta di una fiera dedicata ai professionisti del settore in cui è possibile rimanere aggiornati su tutte le novità di una branca dell’editoria che, nel 2022, è cresciuta ottenendo il 18% del mercato librario.

Tra gli omaggi che verranno tributati in questa edizione della fiera ci preme ricordare quello per i 90 anni di Quentin Blake, uno dei più conosciuti e apprezzati illustratori di libri per bambini (la maggior parte di voi lo ricorderà senz’altro come illustratore dei libri di Roald Dhal) e quello per i 100 anni dalla nascita di Italo Calvino.

Inoltre la Bologna Children’s Book Fair è anche un’occasione per assegnare numerosi premi del settore. Tra questi quello che più ci preme ricordare è il Premio Strega Ragazze e Ragazzi che sarà assegnato l’8 marzo durante la fiera.

Infine le date. La Bologna Children’s Book Fair si terrà a Bologna Fiere dal 6 al 9 marzo 2023.

 

Lo ammettiamo: siamo molto fieri della classifica di vendita di febbraio.

Probabilmente il mese più morto dell’anno (febbraio ha stabilito il record negativo di vendite per la nostra libreria. Speriamo e confidiamo in un marzo più luminoso!) ci ha portati, inconsapevolmente, a spingere di più dei titoli che noi amiamo particolarmente.

Ecco, quindi, che troviamo nelle prime posizioni tre dei nostri albi illustrati preferiti, il secondo libro di un esordiente che abbiamo consigliato a tutti, ma proprio a tutti! e il nuovo libro di uno dei nostri autori feticcio, Larry Watson.

Ma andiamo con ordine. Intanto ci preme segnalare che i libri non sono riportati in ordine di classifica ma in ordini sparso, perché ci preme diffondere i più alti in classifica ma non favorire un giudizio di valore per decretare quale sia il più venduto, perché quello non è necessariamente il più meritevole.

A passeggio nell’orto è un albo illustrato per i più piccini (0-2 anni) con tante leve da spostare, buchi in cui infilare le dita e dischi da girare. I disegni sono deliziosi e il particolare più entusiasmante è che in tutte le pagine c’è una spruzzata di argento che fa brillare tutto e attrae l’attenzione dei piccoli.

Addio e ancora addio di Larry Watson non ha bisogno di ulteriori commenti perché è anche il nostro libro del mese di marzo ed è l’ultimo romanzo di un autore che noi in libreria abbiamo sempre suggerito e spinto, fin da Montana 1948.

Rosicchio. Favole della buonanotte di Emma Yarlett è ormai un classico per i bambini dai 3 ai 5 anni (ma piace moltissimo anche a quelli più grandi!). Le avventure di Rosicchio, piccolo mostro dispettoso che si diverte a rosicchiare le pagine dei libri, continuano di albo in albo e si fanno sempre più metaletterarie. Qui Rosicchio entra dentro le favole più famose e, rosicchiandone le pagine, contribuisce a cambiarle, a sconvolgerle.

La vita intima è l’ultimo attesissimo libro di Niccolò Ammaniti, giunto ben 8 anni dopo Anna, il suo precedente romanzo. Che ha fatto Niccolò nel frattempo? Ce lo ha raccontato durante Testo [come si diventa un libro], la manifestazione che si è conclusa da pochi giorni alla stazione Leopolda di Firenze (se ci seguite sui social vi sarete fatti un’idea di cosa si tratta). Ammaniti ha ammesso di essersi appassionato al lavoro nel cinema, cominciato quasi per caso con la richiesta da parte di Sky di fare una serie per loro (Il Miracolo) e continuato con la realizzazione con la serie tv tratta da Anna. Finalmente Ammaniti è tornato alla scrittura perché chi ama i suoi romanzi sentiva davvero la mancanza di un suo nuovo libro da tenere tra le mani. Questo nuovo romanzo prende l’avvio da una figura abbozzata proprio nella serie Il Miracolo che era rimasta un tarlo nella testa dello scrittore, come se fosse incompiuta, come se avesse avuto bisogno di ulteriore spazio. Ecco che Ammaniti glielo concede questo spazio in più, rendendola protagonista nel suo ultimo romanzo. Noi siamo contentissimi che vi stia piacendo e che continuiate ad acquistarlo.

Uno di voi di Galia Bernstein -ve ne sarete accorti- lo adoriamo. Abbiamo in libreria entrambi gli albi illustrati della Bernstein pubblicati da Nomos e li stiamo consigliando tantissimo, sia per i temi, sia per i bellissimi disegni. Qui si parla di un gatto che ha l’ambizione di farsi riconoscere simile ai grandi felini selvatici scatenando l’ilarità dei suoi fratelli di pelliccia. Ma il gatto, naturalmente, avrà ragione e riuscirà a convincere anche la tigre, il leone, la pantera, il ghepardo e il puma.

Mi limitavo ad amare te di Rosella Postorino è l’ultimo romanzo dell’autrice de Le assaggiatrici e parla di infanzia, di amicizia, di ferite e di una guerra, quella nei Balcani. Lo avete scelto in tanti e, anche se noi non abbiamo avuto ancora occasione di leggerlo, siamo contenti che sia entrato diretto in classifica nel mese della sua uscita.

Infine Il trattamento del silenzio di Gian Andrea Cerone. Chi ci frequenta sa che a noi Cerone piace e che abbiamo consigliato tantissimo il suo romanzo di esordio, Le notti senza sonno. In questo secondo romanzo troviamo i protagonisti del primo e siamo sicuri che sia bello come l’altro perché dobbiamo ancora leggerlo. Quando lo avrete letto venite a dirci cosa ne pensate?

Tra pochi giorni si svolgerà a Firenze la seconda edizione di Testo, una tre giorni che ruota intorno al libro e che vuol essere un punto di incontro tra chi crea materialmente i libri, chi li vende e chi li legge.

Testo si svolge all’interno degli spazi della Stazione Leopolda da venerdì 24 a domenica 26 febbraio e si configura come un vero e proprio percorso composto da 7 stazioni. Le stazioni rappresentano il viaggio che fa il libro, dal momento in cui è semplicemente un’idea nella mente del suo autore fino a quando non arriva nelle mani del lettore. Le 7 tappe del percorso sono: I. Il manoscritto – come si scrive un libro; II. Il risvolto – come si pubblica un libro; III. La traduzione – come si traduce un libro; IV. Il segno – come si disegna un libro; V. Il racconto – come si parla di un libro; VI. La libreria – come si vende un libro; VII. Il lettore – come si legge un libro.

Per ognuna di queste tappe saranno organizzati incontri, presentazioni e laboratori, in modo che il visitatore possa immergersi nel processo creativo e industriale che sta dietro la produzione dei libri in Italia.

Testo vede la partecipazione di una vasta selezione dei migliori rappresentanti dell’editoria italiana, piccola e grande, oltre a offrire laboratori, percorsi guidati, incontri e presentazioni.

Quest’anno parteciperemo come semplici visitatori e, se terrete d’occhio i nostri social, vi daremo riscontro delle cose belle a cui assisteremo.

Una persona alla volta è il racconto intenso e appassionato di una vita dedicata alla cura delle vittime e alla difesa dei diritti. Una testimonianza che ci conduce nel cuore di Paesi martoriati, dove l’umanità è annientata dalla furia della violenza bellica e dove Gino Strada mette la sua esperienza di chirurgo al servizio dei feriti.
Gino Strada non espone la sua autobiografia né intende presentarsi come l’eroe che salva il mondo. Il fondatore di Emergency si fa piuttosto portavoce delle grida inascoltate delle vittime di guerre dove a morire sono persone innocenti, uomini, donne e bambini. Tanti, troppi bambini.
Dal Pakistan all’Etiopia, dalla Somalia alla Bosnia l’insensata sofferenza causata da armi letali e perfide porta in sala operatoria volti e corpi di esseri umani diversi ma martoriati con la stessa ferocia in ogni angolo del mondo. I luoghi visitati diventano occasione per denunciare la più infame delle scelte operate dagli uomini: la guerra. E Strada non ci risparmia nulla della sua esperienza che è un continuo incontro con ingiustizie inaccettabili, atrocità subìte dalle popolazioni inermi e terrorizzate. La sua posizione è netta, la sua scelta è priva di ambiguità: la guerra non potrà mai essere uno strumento di pace. Non si tratta di sbandierare al mondo le proprie idee pacifiste. Gino Strada lo dice chiaramente: non è pacifista, è contro la guerra. Non c’è altro da aggiungere. Affinché la violenza bellica sia tolta dal piatto delle scelte possibili è indispensabile una scelta davvero coraggiosa da parte dei governi e delle istituzioni ovvero smettere di investire negli armamenti. Gino Strada tocca anche le vicende della pandemia la cui gestione ha dato spesso più importanza al profitto che al benessere delle popolazioni. Quale futuro può esserci in un Paese che considera la spesa sanitaria pubblica una spesa da contenere piuttosto che un diritto da garantire a tutti? I governanti hanno alla propria portata uno strumento decisivo: sottrarre alle spese militari parte delle risorse destinate a questo settore. Strada ci ricorda che “anche di fronte agli enormi bisogni sanitari e sociali generati da questa pandemia, nel 2021 la spesa militare è aumentata rispetto al 2020. Dell’8 per cento, non spiccioli”. La lettura di queste pagine, impegnativa e dolorosa, è necessaria per risvegliarci dal comodo torpore in cui spesso ci rifugiamo quando pensiamo alle guerre lontane da noi le cui vittime ci sembrano di un altro pianeta. Per capire cosa è la guerra e quanto dolore provoca  sarebbe sufficiente seguire le istruzioni del vignettista Vauro: prendi la foto di uno scenario bombardato che mostra un bambino afgano senza una gamba e al posto della sua faccia, incollaci quella di tuo figlio.
Trovate il libro da noi in libreria.
Ci sono libri che non puoi abbandonare. Non riesci a farlo neppure quando sei costretta a chiuderli e a interromperne la lettura per dedicarti a quella grande rottura di scatole che può essere la vita. Ecco, La cartolina è uno di questi libri. Grazie Anne per averlo scritto.

Una cartolina con solo quattro nomi: Ephraim, Emma, Noemie e Jacques. Il destinatario una donna morta da tempo.
E’ così che inizia l’avventura di Anne alla scoperta del passato della sua famiglia di cui ricostruisce vicende che nessuno le ha mai raccontato; non la madre, troppo immersa nei suoi studi e sempre evasiva quando parla della sua famiglia di origine; non la nonna con cui ha passato le estati della sua infanzia nella campagna della Francia del sud, sempre impegnata in qualcosa di pratico o in qualche faccenda in casa. Altri parenti Anne non ne ha perché la madre è figlia unica e la famiglia della nonna non l’ha mai conosciuta, sa solo che i suoi bisnonni e i suoi prozii sono morti durante la guerra nei campi di concentramento, qualcosa che a nessuno va di ricordare.
Anne, partendo da questa misteriosa cartolina, comincia così a scavare nel suo passato, a scoprire cosa significa, ancora oggi, essere ebrei anche se lei non ha mai frequentato una sinagoga né ha mai festeggiato qualcuna delle festività tradizionali del popolo ebraico.
La scrittrice Anne Berest si racconta in questo romanzo autobiografico senza paura né pudore; rievoca un passato doloroso che lei aveva sempre ignorato ma che non può essere ignorato perché è parte integrante della storia del secolo scorso e la storia è memoria che non si deve perdere, perché dal passato arriva l’antidoto per non commettere gli stessi  errori nel presente.
La scrittura della Berest è una di quelle che conquista, che ti permette di immergerti totalmente nelle sue atmosfere e di continuare a vivere nelle pagine del romanzo anche quando lo hai deposto per fare altro, anche quando la lettura si interrompe perché, nella vita, dedicarsi solo a immergersi nelle storie altrui non è possibile (magari lo fosse!). I personaggi di questo romanzo ti si incollano addosso e cominci a ragionare con loro come se fossero tuoi amici o familiari. Anche tu lettore vuoi assolutamente sapere di più della vita di Ephraim, Emma, Noemie e Jacques, anche quando quel sapere si fa troppo doloroso e vorresti ignorarlo. Perché non si può scegliere di non sapere, di ignorare certi eventi enormi e mostruosi perché, anche quando sembra impossibile, sono uomini come noi che li hanno compiuti deliberatamente.
La ricerca di Anne la porterà, non solo a scoprire chi ha scritto la cartolina, ma anche a capire di più di se stessa, delle sue scelte e della sua vita; le farà valutare in modo diverso il rapporto con la madre e quello con la figlia e scoprirà un senso di appartenenza a un popolo che, fino a quel momento, per lei era solo qualcosa che si studiava sui libri di storia.

Dicembre è stato un mese ricco di incontri in libreria. Tanti vecchi clienti sono passati a salutarci per gli auguri e a comprare libri da regalare e tanti nuovi clienti si sono affacciati per la prima volta dalla porta della libreria, hanno girato tra gli scaffali, hanno chiesto consigli e comprato regali.
Quello che più di tutto ci ha fatto piacere è che tanti di questi nuovi clienti sono tornati anche nei giorni successivi, segno che si sono trovati bene e che hanno apprezzato la libreria e i nostri consigli.
Le vendite di dicembre hanno sicuramente risentito dei regali natalizi e, di conseguenza, hanno visto quasi tutti i primi posti occupati da libri per bambini ma non solo.
Diamo un’occhiata insieme ai testi presenti in classifica.

Lisa Marie Bopp, Sai tutto su Harry Potter?, Vallardi
Questa guida non ufficiale per i fan di Harry Potter ha entusiasmato i nostri piccoli lettori e molti genitori l’hanno scelta come regalo di Natale ma non solo, perché qualcuno l’ha regalata per un compleanno e altri l’hanno comprata per averla.
Che dire? La Rowling non sbaglia un colpo anche quando non c’entra nulla!

Roald Dahl, Il GGG, Salani
Dahl ha spopolato, almeno da noi. In molti hanno acquistato i suoi libri per regalarli, non soltanto il GGG ma anche gli altri titoli che teniamo sempre in libreria (come Matilde o James e la pesca gigante). Ne siamo fieri perché Dahl è un grande classico e Salani ripropone tutti i suoi titoli con le illustrazioni originali di Quentin Blake che sono sempre una delizia per gli occhi.

Marco Malvaldi e Samantha Buzzone, Chi si ferma è perduto, Sellerio
Malvaldi -si sa- fa sempre il tutto esaurito. In Toscana lo conoscono praticamente tutti e tutti amano i vecchietti del Bar Lume e, ormai, allo scrittore pisano siamo tutti affezionati.
In questo caso, accanto a Malvaldi, compare anche la moglie, da sempre sua prima lettrice e informale correttrice delle bozze di tutti i suoi romanzi. Finalmente anche Samantha Buzzone esce allo scoperto e firma la prima avventura di una nuova investigatrice, una chimica prestata al ruolo di moglie e casalinga che, come Massimo, titolare del Bar Lume, ama ficcare il naso in ciò che non la riguarda, soprattutto quando c’è di mezzo un omicidio…
Noi speriamo che i lettori si affezionino anche a questo nuovo personaggio, come le vendite di dicembre farebbero presagire.

Jason Rekulak, Teddy, Giunti
Ammettiamo che nel record di vendite di Teddy c’è anche lo zampino di noi librai perché è un libro che abbiamo amato molto entrambi. Per questo motivo cerchiamo sempre di suggerirlo a chi ama gli horror. Se siete curiosi ne troverete la recensione completa nel prossimo numero della Jane & Edward Gazette. Se invece non siete ancora iscritti alla nostra newsletter ma siete comunque curiosi potete sempre iscrivervi nella home page del sito.

Nikola Kucharska, Tutto ma proprio tutto sui draghi, Il castoro
Un altro dei libri che amiamo di più compare in questa ultima classifica dell’anno. Quanto amiamo questo libro? Tantissimo è riduttivo. Amiamo la serietà con cui si veste da testo scientifico raccontando i draghi dall’anatomia alla fisiologia e amiamo le bellissime illustrazioni ricchissime di particolari. E poi, se leggerete fino in fondo, scoprirete che i draghi, soprattutto quando diventano vecchi, sono amici inseparabili dei gatti! Vi servono altri motivi per amare questo libro alla follia e per farlo conoscere a più bambini possibili?

Richard Scarry, La notte prima della notte prima di Natale, Mondadori
Mondadori fa un grande servizio di pubblica utilità ripubblicando tutti i libri di Scarry perché anche i bambini di oggi possano conoscere questo meraviglioso autore e affezionarsi ai personaggi che hanno accompagnato l’infanzia di tanti di noi. Il fatto che questo libro sia in classifica ci fa tantissimo piacere perché significa che nei bambini di oggi la capacità di meravigliarsi e il piacere della scoperta sono ancora vivissimi. Ma noi non avevamo dubbi in merito!

Dario Bressanini, La scienza delle pulizie, Gribaudo
Il chimico più famoso d’Italia, dopo aver parlato per anni della chimica in cucina, amplia lo sguardo al resto della casa e si occupa della chimica delle faccende domestiche. Crediamo che Bressanini sia l’uomo che ogni casalinga vorrebbe sposare! O forse no e starebbe a criticare ogni tecnica e rimedio adottato da secoli. Credo che leggendo questo libro potrete farvene un’idea. Di sicuro i nostri clienti lo apprezzano perché lo hanno comprato, in alcuni casi anche più di una copia!

Tutti i libri della classifica li trovate in libreria o sul nostro shop.

Mantenere la promessa di indissolubilità del matrimonio dipende solamente dalla volontà dei coniugi? Oppure ci sono avvenimenti che vanno al di là di questa volontà? Jones prova a rispondere a questa domanda ma lascia a ogni lettore il suo margine di riflessione.
Una storia come tante potrebbe essere il sottotitolo di questo romanzo di Tayari Jones proprio perché di storie come quella raccontata, negli Stati Uniti, ne avvengono quotidianamente. Quello che qui fa la differenza è la profondità di analisi messa in campo dalla sua autrice, che scava in profondità nei suoi personaggi per far emergere le loro emozioni più nascoste e viscerali, anche quando queste emozioni sono tutt’altro che piacevoli e pacificate.
La storia, come dicevamo, è quasi banale. Due giovani sposi afroamericani si trovano nel posto sbagliato nel momento sbagliato e Roy Othaniel Hamilton, il marito, viene accusato di uno stupro avvenuto nell’hotel dove la coppia ha pernottato. Nonostante Roy sia innocente, come troppo spesso capita in America, basta il colore della sua pelle a condannarlo. Roy si farà cinque anni di carcere da innocente, prima di riuscire a dimostrare la sua estraneità ai fatti avvenuti quel giorno.
Quando entra in prigione Roy è un uomo rispettabile, laureato, con un lavoro prestigioso, una casa e un’auto di proprietà e, soprattutto, una moglie di cui è innamoratissimo, sposata da appena un anno e mezzo.
Quando esce di prigione tutto quello che aveva costruito fino a quel momento è completamente perduto, compresa Celestial, la moglie, che non ha resistito agli anni di separazione e ha cercato di andare avanti buttandosi a capofitto nella sua carriera (Celestial costruisce opere d’arte che hanno l’aspetto di bambole) e in un nuovo amore.
Può un matrimonio sopravvivere a una distanza che non è solo fisica ma, soprattutto, all’esperienza di due mondi completamente diversi nei quali ci si ritrova a vivere?
La fedeltà coniugale può essere una condizione che non deve mai essere messa in dubbio nonostante la vita sia un processo di crescita continuo e nonostante gli sposi possano percorrere strade diverse (non necessariamente per scelta loro)?
Quello che è certo è che Roy esce di prigione con la precisa e ostinata convinzione di riprendersi Celestial, sua moglie, la sua donna. Ma si renderà presto conto che non tutto può essere preso con la forza.
Un romanzo scritto con maestria che non si ferma a raccontare la superficie delle vicende narrate ma che scava, approfondisce, lacera il velo del non detto, del non raccontato senza mai schierarsi da una parte o dall’altra ma cercando di capire le ragioni dell’uno e dell’altro.
La conclusione è nota al lettore fino dalle prime pagine ma quello che conta è il percorso lungo il quale l’autrice conduce il suo lettore.
Trovate il libro da noi in libreria oppure qui sul nostro shop