La classifica di vendita del mese di maggio ci permette davvero molte osservazioni ed è particolarmente interessante e rivelatoria.

Maggio è il mese del Salone del Libro di Torino e sarebbe stato naturale aspettarsi buone vendite per tutti quei libri usciti e presentati in occasione del Salone. In realtà, per quanto ci riguarda, quest’anno solo il nuovo libro di Zerocalcare, Quando muori resta a me, uscito nei giorni dell’evento, è presente nella nostra classifica; anche se questo non fa molto testo perché tutti i libri di Zerocalcare hanno successo e entrano in classifica nel mese di uscita. La sua ultima opera, però, merita il podio perché è uno dei libri più belli che abbia scritto, molto personale e commovente, pur presentando tutta la portata ironica a cui il fumettista ci ha abituati.

Gian Andrea Cerone è presente in classifica con ben due libri. È indubbio che questo risultato sia dovuto all’incontro che abbiamo avuto con lui in libreria nel mese di maggio e all’uscita, a fine aprile,  del suo terzo libro, Le conseguenze del male, ma va detto che Cerone è uno che frequenta spesso le classifiche di vendita della nostra libreria e non dobbiamo dimenticarci che Le notti senza sonno è il libro più venduto da sempre qui dalle nostre parti!

Siamo sorpresi, invece, di trovare il nuovo giallo di Alicia Giménez Bartlett, La donna che fugge. Questo non per il genere, in quanto i romanzi gialli sono tra i generi più venduti da noi, quanto per l’autrice che, di solito, non è tra le preferite, anche se ha una sua nicchia di lettori. Ma il libro è una nuova uscita e, sicuramente, quello ha concorso a fargli scalare il podio.

Infine l’ultimo libro che troviamo in classifica è un titolo assolutamente di nicchia ma che noi siamo molto contenti di trovare tra le vostre preferenze. Si tratta di Allegro ma non troppo di Carlo M. Cipolla, un classico di filosofia e ironia che noi amiamo e che, sicuramente abbiamo contribuito a diffondere suggerendovelo in più occasioni. Probabilmente nel mese di maggio ve lo abbiamo suggerito più del solito!

Pochi di coloro che non hanno avuto occasione di lavorare in una libreria oppure in una biblioteca conosceranno il cosiddetto Decreto Franceschini. Qualcuno di voi ricorderà che Dario Franceschini è stato Ministro della Cultura per l’ultima volta durante i governi Conte e Draghi, quando tutti abbiamo dovuto fare i conti con la pandemia. Durante il suo ministero, tra le altre cose, Franceschini promulgò un decreto che invitava le biblioteche ad acquisire il 70% dei loro materiale librario da almeno tre librerie diverse presenti sul territorio afferente alla biblioteca (in caso di Città Metropolitana, su tutto il territorio della Città Metropolitana), stanziando dei fondi che variavano in base alle dimensioni della biblioteca stessa. Il decreto è stato poi rinnovato per gli anni successivi fino a quando l’attuale governo ha deciso di non rinnovarlo ulteriormente per l’anno in corso.

Negli anni in cui il Decreto Franceschini è stato in vigore ha permesso di aumentare notevolmente il flusso di vendite soprattutto delle librerie indipendenti che, potendo contare su scarsissimi investimenti economici propri, sono quelle più soggette al fallimento e alla chiusura. L’acquisto di libri da parte delle biblioteche ha dato modo alle librerie di contare su un nucleo consistente di vendite sicure programmabili, consentendo loro di fare investimenti per implementare il proprio sviluppo, creando nuovi eventi o rinnovando la loro offerta; inoltre ha messo in contatto le librerie con le biblioteche, facendo in modo che entrambi i presidi culturali presenti sul territorio potessero conoscersi e implementare strategie comuni in un’ottica di collaborazione. Da questo punto di vista, sicuramente, cercheremo tutti di mantenere quanto instaurato in questi anni ma la mancata riconferma del Decreto Franceschini sta già mettendo in difficoltà molte librerie che si trovano nella situazione di non poter programmare i mesi futuri, non potendo più contare su quell’investimento che, se ben programmato, poteva arrivare a una cifra che una piccola libreria non riesce a incassare neppure in occasione del Natale (che costituisce senza dubbio il picco di vendite annuale).

Ogni governo sceglie come impiegare i propri fondi e, del resto, il Decreto Franceschini, rispetto ad altre iniziative che si pongono  il medesimo obiettivo di finanziare la cultura (come, per fare solo un esempio, le carte docenti, che permettono ai docenti di ruolo di usufruire di 500€ all’anno spendibili in prodotti culturali ed elettronici, tra cui i libri), non è mai stato trasformato in legge e non è mai diventato strutturale.

Tuttavia il mancato rinnovo del decreto è passato nel più assoluto silenzio. Se solo provate a fare una rapida ricerca su Google non troverete neppure una corrispondenza con la fine dell’erogazione di questi fondi. Ancora una volta la cultura passa in secondo piano senza fare il minimo rumore.

E questo, per noi che lavoriamo in questo settore, è sempre motivo di grande delusione.

Io aspetto. Cosa? Un colpo di fortuna, un biglietto vincente, una telefonata, di veder passare sul fiume il cadavere di un nemico. Aspettare in una società del tutto e subito, immediato, come atto di resistenza. Io aspetto il mio turno in fila: alle poste, in autostrada, dal medico, una maledizione! Eppure è quello che facciamo per tutta la vita, forse bisogna prenderne atto e lasciare le nuove generazioni le stesse cose che hanno contribuito a costruire questo gigante d’argilla che è l’esistenza umana. Di sicuro ci sono tantissimi saggi più o meno con fondamenta scientifiche che ci spiegano cosa fare e come passare il tempo mentre aspetti, considerando l’attesa come qualcosa di errato, di evitabile, perché aspettare, per molti, significa solo perdere tempo.
Questo vale per noi adulti travolti dalla società isterica aggressiva passiva in cui viviamo, malati di ansie da prestazione perché dobbiamo portare risultati, risolvere problemi, pensare alle libertà effimere del falso progresso e farsene portabandiera. Per i bambini è diverso. Perché loro non danno importanza al tempo. Dura lo spazio di un gioco, fosse così tutta la vita!
Per cui pensate quanto possa essere prezioso un libro per bambini che vanno dai 3/ 5 anni, in cui si insegna che la vita stessa è aspettare. Le cose più importanti e preziose ci capitano mentre siamo in attesa ed evolvono con noi.
Questo libro esiste e si chiama.. indovinate un po’? Io Aspetto di Davide Calì e Serge Bloch, edizioni Kite. Un piccolo, ma prezioso libretto che in modo chiaro, semplice ed altamente commovente spiega la vita ai nostri figli. E sorpresa! Non sono i trofei, gli oggetti preziosi, la ricetta per il successo sul lavoro o con gli altri, a formare le cose preziose, ma tutte quelle che ci capitano e che per noi sono scontate, banali, a volte dolorose. Troppo. E allora eccole disegnate con tratti lievi le basi fondamentali della vita di ognuno di noi; aspettare il bacio della buona notte, che arrivi Natale, che arrivi l’estate, poi l’amore, di rivederla, di vincere la malattia, di sposarsi, di avere dei figli, una bella giornata per una gita , che la nostra amata sopravviva, il giorno del funerale, una chiamata dai figli, e infine una nuova vita in arrivo. In pochissime pagine e con delle frasi che hanno il dono di raccontare in modo essenziale i sentimenti di gioia, paura, dolore, felicità, questo libro rappresenta il modo giusto, sentimentale, emozionante per spiegare la vita ai nostri figli e ripensare la nostra.  Le tappe importanti che ci hanno arricchito, le atmosfere lontane e struggenti del Natale quando eravamo piccoli, la perdita delle persone che abbiamo amato, la vita che torna prepotentemente a illuminare le nostre giornate dopo tanto dolore.
Io Aspetto fa parte di quei libri per l’infanzia che hanno il coraggio di rivolgersi ai nostri piccoli senza creare campane di vetro, dentro le quali non entra nulla che possa sconvolgerli o farli riflettere su temi che (erroneamente) riteniamo validi solo per gli adulti. Invece ai bambini non va nascosto nulla. Bisogna solo adottare un linguaggio adatto per loro, per permettergli di comprendere eventi grandi e non sempre piacevoli. Sono libri che educano, offrono momenti di commozione per tutti, che fanno riflettere. Proprio per questo motivo noi abbiamo amato moltissimo questo piccolo, ma bellissimo libro. Perché spiega cosa significhi vivere e avere legami.  Perché ci ha toccato il cuore e accarezzato gli occhi con i suoi disegni basilari eppure così veri.

 

Un romanzo storico in cui i personaggi sono il punto di forza: ve ne innamorerete e soffrirete con loro.

Quante volte capita di trovare un libro perfetto? Dove neppure una frase o una parola sono fuori posto? Dove tutto scorre come deve scorrere e da cui non ti staccheresti neppure un attimo? Pochissime. Che io ricordi, recentemente, mi è successo con La tredicesima storia di Diane Setterfield e con l’assoluto Moby Dick di Melville. Sono pochi i libri del genere ma quando li incontri non puoi dimenticarli. Vorresti rileggerli appena chiusi e non faresti altro che consigliarli a chiunque capiti, anche a chi ti passa accanto per strada. Che poi non sai neppure esprimere bene il perché e stenti a capirlo persino tu.

Ma se provi a definirlo parti sempre dal modo di scrivere che è imprescindibile per designare un semplice libro come capolavoro (anche se ti periti sempre un po’ ad usare questa parola e, se lo fai, di solito, la sussurri). Ed Enquist scrive da Dio. Punto. Non c’è altro da aggiungere. Sa essere diretto, ironico, romantico, sensuale, coinvolgente, stimolante, sa creare suspense ed attesa. Il passaggio continuo dal passato al futuro degli avvenimenti che racconta è un espediente perfetto per tenere alta la tensione, per stimolarti ad andare avanti con la lettura, per farti partecipare della sorte dei personaggi.

I personaggi, appunto. Altro elemento fondamentale per amare alla follia un romanzo è quello di trovare dei personaggi che ti facciano venire voglia di conoscerli di persona, che sia per conversare con loro sorseggiando una tazza di tè o per innamorartene perdutamente o, semplicemente, per abbracciarli stretti perché comprendi perfettamente tutte le loro debolezze e fragilità. I personaggi di questo romanzo sono così. Perché io mi sono perdutamente innamorata di Struensee e della sua caparbietà e ho sofferto in maniera indicibile osservando re Cristiano VII, la sua viva intelligenza repressa, la sua dolcezza, la sua fragilità trasformata, a suon di punizioni corporali, in follia. E ho amato Caroline Mathilde, la regina, con la sua consapevolezza di essere donna ma, allo stesso tempo, con la sua sfrontatezza che diventa sfida nei confronti di chi utilizza il potere per reprimere ogni anelito di umanità. Tutti i personaggi che Enquist mette in campo sono estremamente veri, con qualità e debolezze di ogni uomo e, proprio per questo, impossibili da dimenticare.

Infine la storia. Un romanzo per appassionarti deve narrare una bella storia. Non che sia necessario, ci sono bellissimi romanzi che non raccontano assolutamente nulla ma… volete mettere una bella storia? Una di quelle che hai voglia di raccontare a qualcuno e che hai voglia di sapere come va a finire (ve lo dico subito: in questo caso malissimo! Uno dei finali più strazianti che romanzo possa avere…). E Il medico di corte è così: racconta una bella storia. Perché è la storia di un sogno, di un’utopia, destinata a scontrarsi con una realtà che fa di tutto per annientarla e, apparentemente, ci riesce. Ma si possono annientare le idee? E’ possibile farle morire come si fa morire un uomo? La risposta è tutta lì, nelle poco più di 400 pagine di questo meraviglioso libro.

Assolutamente da leggere.

 

La designazione della vincitrice del Premio Strega 2023 si è svolta il 6 luglio. Ormai sono passati più di dieci giorni e possiamo considerarli una giusta distanza per tentare qualche bilancio.

Come ormai saprete tutti la vincitrice è Ada D’Adamo con il romanzo autobiografico Come d’aria, pubblicato da Elliot.

L’autrice è morta poco dopo essere entrata nella selezione del premio a causa di una malattia terminale. Il romanzo racconta, in parte, la malattia e, in parte, la disabilità della figlia Daria, causata da un’oloprosencefalia non diagnosticata prima della nascita (sul nome Daria gioca anche il titolo apostrofandolo in d’aria).

Il libro della D’Adamo ha vinto il premio con 185 voti su 561, a seguire Rosella Postorino (Mi limitavo ad amare te con 170 voti), Andrea Canobbio (La traversata notturna con 75 voti), Maria Grazia Calandrone (Dove non mi hai portata con72 voti) e, infine, Romana Petri (Rubare la notte con 59 voti).

Una cosa curiosa da notare è che tutti i romanzi della cinquina finalista parlano di relazioni familiari. C’è da chiedersi se sia un caso che i cinque romanzi finalisti abbiano lo stesso argomento di base, magari perché molto diffuso nella letteratura contemporanea e, quindi, sarebbero soltanto una rappresentazione di quello che il panorama letterario attuale offre oppure se quello delle relazioni familiari sia un argomento particolarmente interessante per i giurati che sono stati chiamati a votare. In ogni caso i romanzi che vincono lo Strega sono sempre interessanti perché ci dicono qualcosa sulle tendenze letterarie del nostro Paese e ci aiutano a capire anche le strategie editoriali che stanno dietro alla scelta di determinati romanzi.

Nel caso del romanzo vincitore l’editore (Elliot) è piuttosto piccolo e un premio prestigioso come lo Strega aprirà sicuramente molte porte alla distribuzione di altri libri della casa editrice. Considerate che per trovare un libro vincitore pubblicato da una casa editrice piccola dobbiamo andare indietro nel palmarès dello Strega fino al 1993, anno in cui vinse Ninfa plebea di Domenico Rea, pubblicato dalla casa editrice Leonardo.

Da un punto di vista strategico, quindi, tanto di cappello alla Elliot per questa vittoria sperando che riesca a gestire bene questo successo.

Infine, come ultima considerazione, c’è da sottolineare che 4 su 5 romanzi finalisti sono stati scritti da donne. Anche questo è un elemento interessante e non frequente nelle finali dei diversi premi letterari (lo scorso anno i finalisti erano 7 e c’erano 4 uomini e 3 donne, per fare solo un esempio).

Tutti i libri della cinquina finalista, compreso il libro vincitore, li trovate da noi in libreria e nel nostro shop.

Fateci sapere nei commenti se avete letto il libro (e, nel caso, cosa ne pensate) oppure se siete curiosi di leggerlo.

classifica di vendita libreria Jane & Edward giugno 2023

 

Nella classifica del mese di giugno dei libri più venduti nella nostra libreria non potevano assolutamente mancare i libri dei due autori che sono stati protagonisti nella nostra serata a Le Piazze dei Libri. Se ci seguite sapete che quest’anno abbiamo partecipato volentieri alla manifestazione organizzata da Confartigianato e dal Comune di Firenze nell’ambito dell’Estate Fiorentina 2023. Abbiamo presenziato alla serata di piazza della Vittoria e abbiamo portato in piazza Simona Baldanzi con Se tornano le rane e Gian Andrea Cerone con Il trattamento del silenzio. E’ stata una splendida serata e i due autori sono stati bravissimi e si sono prestati a firmare tantissime copie dei loro libri. Ci è dispiaciuto non essere riusciti a fare qualcosa nel nostro quartiere ma, purtroppo, la scelta delle piazze è dipesa dal Comune e non è stata individuata nessuna piazza nel quartiere di San Jacopino. Ci siamo fatti promettere dai due autori che ci verranno a trovare in libreria. Intanto ringraziamo quelli di voi che sono venuti a vederli nonostante la distanza.

In classifica sono presenti anche due novità editoriali che avete apprezzato di più, anche se sono uscite ormai da qualche mese. Si tratta de Il passeggero di Cormac McCarthy e di V 13 di Emmanuel Carrère, già entrato in classifica a marzo, mese di pubblicazione. Sono entrambi due libri imperdibili che non ci stancheremo tanto presto di consigliarvi. Il passeggero è un libro profondo e complesso come il suo autore, recentemente scomparso. Uno di quei libri che, probabilmente, non sono per tutti ma che, affrontati con predisposizione, possono regalare grandi gioie. Il libro di Carrère, invece, andrebbe letto perché riguarda la storia recente (nell0 specifico gli attentati terroristici di Parigi del 2015) e la affronta da punti di vista diversi, tutti interessanti. E’ un libro sul male ma che, alla fine, parla del bene e fa capire che è più forte e più persistente.

Infine è presente in classifica un grande classico per bambini della nostra libreria, Mangerei volentieri un bambino di de Monfreid e Donnio. Si tratta di un libro per bambini dai tre anni che racconta una storia semplice e divertente.

Tutti i libri della classifica sono disponibili nella nostra libreria e sul nostro shop.

 

 

Siamo contenti di potervi annunciare una nuova iniziativa in libreria.

Lo abbiamo già annunciato sui social ma qui non ne avevamo ancora scritto in maniera esaustiva.

Da qualche settimana tra le pagine dei nostri libri potete trovare le recensioni nascoste. O, almeno, le troverete se sarete fortunati perché neppure noi sappiamo dove sono nascoste poiché le inseriamo a caso tra le pagine dei libri presenti in libreria.

Le recensioni nascoste sono un modo divertente per conoscere libri che potremmo non conoscere mai perché non sono il nostro genere oppure non li notiamo. Ma leggendo una delle nostre recensioni nascoste potrebbe venirvi la curiosità e potreste aver voglia di comprare il libro suggerito.

In quel caso basterà portarci la recensione che avete trovato in libreria e il libro recensito potrete acquistarlo con il 5% di sconto.

Non vi è venuta voglia di spulciare tutti i nostri libri alla ricerca delle recensioni nascoste?

Eccoci, come di consueto, alla classifica di vendita del mese scorso nella nostra libreria.

Maggio è stato un mese in cui avete spaziato molto con i vostri acquisti e in cui avete dimostrato scarso interesse per le nuove uscite, privilegiando dei classici oppure libri non particolarmente recenti.

Ormai è un anno che siamo aperti e ancora ci stupiamo dell’imprevedibilità dei vostri acquisti, eppure molti di voi sono clienti affezionati della libreria.

Partiamo dai tre libri che sono in classifica per un motivo specifico ma che siamo contenti che ci siano e speriamo che ci tornino, al di là della contingenza.

  • Cronache di un mescitore di Marco Morelli, Masso delle Fate, 2022. Marco Morelli è stato nostro ospite a maggio. Con lui abbiamo parlato di questo suo libro di racconti intorno al vino, abbiamo parlato, naturalmente, di vino e della sua produzione e abbiamo parlato anche di racconti di vita del suo autore. Cronache di un mescitore è un libro che vi è piaciuto molto e che continueremo a consigliarvi.
  • Di guerra in guerra di Edgar Morin, Raffaello Cortina Editore, 2023. Alla fine del mese di aprile abbiamo partecipato a un incontro organizzato dall’Anpi presso la Casa del Popolo di Peretola. L’incontro era incentrato sulla ricerca di un’alternativa alla guerra e noi eravamo presenti con un nostro stand in cui vendevamo proprio questo libro di Morin. In quell’occasione abbiamo esaurito tutte le copie disponibili, per cui qualcuno di voi nel mese di maggio è passato in libreria per acquistare la sua copia riportandolo, quindi, in classifica.
  • Libro d’ombra di Jun’ichiro Tanizaki, Marsilio, 2022. Nel mese di maggio abbiamo ospitato il gruppo di lettura Viaggio in Giappone della Biblioteca De André (e di nuovo lo ospiteremo a giugno). Libro d’ombra è il testo scelto per l’incontro del prossimo mese e molti di voi hanno scelto di acquistarlo da noi. Ci fa molto piacere perché Libro d’ombra è un classico imprescindibile della letteratura giapponese e, nello stesso tempo, un libro estremamente suggestivo. Se siete curiosi di leggerlo, anche se non fate parte del gruppo di lettura, ne abbiamo ancora qualche copia disponibile in libreria.
  • Un mammut in frigorifero di Michel Escoffier, Babalibri, 2016. Finalmente in classifica uno dei libri per bambini che consigliamo quasi sempre. Una storia divertente e tenerissima accompagnata da bellissime illustrazioni. E’ uno di quei libri a cui ti affezioni subito e che, dato il prezzo irrisorio, merita di stare nella libreria di qualsiasi bambino.
  • Kafka sulla spiaggia di Haruki Muraklami, Einaudi, 2013. Questo libro ormai classico di Murakami è anche quello, tra i suoi titoli, più venduto nella nostra libreria. Noi apprezziamo tantissimo lo scrittore giapponese e in libreria abbiamo una cospicua selezione dei suoi titoli. Ci piace leggerlo e ci piace consigliarlo. Ma quello che ci piace di più è condividere le vostre esperienze di lettura, perché, quando si parla di Murakami, ci si scopre subito affini!
  • Il caso Alaska Sanders di Joel Dicker, La Nave di Teseo, 2022. A un anno dalla sua uscita il romanzo di Dicker continua a essere scelto e apprezzato dai nostri lettori. Molti di voi sono fan di Dicker e leggono tutti i suoi libri, altri hanno letto La verità sul caso Harry Quebert e sono stati attratti dal fatto che questo libro ne sia praticamente il seguito (non è proprio così ma riprende alcuni dei personaggi del primo libro), altri ancora lo hanno scelto perché d’estate -si sa!- si prediligono libri leggeri che possano costituire un semplice svago e i libri i Dicker sono perfetti per questo scopo.

Tutti i libri della classifica li trovate disponibili in libreria e nello shop.

Li avete letti? Vi sono piaciuti? Ditecelo nei commenti a questo articolo!

Eccoci alla tanto attesa classifica di vendita del mese scorso.

Aprile, per noi, è stato un mese corto. come ricorderete eravamo chiusi la prima settimana per presenziare al Florence Korea Film Fest, ma nonostante questo siamo riusciti ad avere in cima alla classifica di vendita dei libri che ci rendono molto fieri dei vostri acquisti.

Innanzitutto siamo contenti di ritrovare in classifica Alberto Ravasio e Gian Andrea Cerone, rispettivamente con La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera e Le notti senza sonno, già presenti il primo nella classifica di vendita di ottobre 2022 e il secondo in quella di novembre 2022. Si tratta dunque di due conferme che noi ci teniamo a consigliarvi sempre e che, a quanto pare, voi apprezzate altrettanto.

Accanto a questi nostri classici troviamo tre new entry sulle quali vale la pena di spendere qualche parola in più.

  • Edgar Morin, Di guerra in guerra, Raffaello Cortina Editore, 2023. Morin non credo abbia bisogno di presentazioni. Filosofo, sociologo, classe 1921 è uno degli intellettuali più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Questo suo ultimo libro è un’analisi della guerra come costante nella storia dell’umanità e una riflessione su cosa potremmo fare per superarla.
  • Fredrik Backman, Gli ansiosi, Mondadori, 2022. I libri di Backman sono una ventata di aria fresca in un panorama editoriale in cui persino i romanzieri tendono a prendersi molto sul serio. Backman ha la rara capacità di trattare in maniera leggera e umoristica persino le tragedie più terribili ma non scade mai nella superficialità; mantiene sempre un equilibrio che lo fa essere sentimentale senza essere stucchevole. I suoi libri sono tutti consigliatissimi.
  • Alexander McCall Smith, Salone di bellezza per piccoli ritocchi, Guanda, 2016. McCall Smith è nato e cresciuto in Africa, prima di stabilirsi in Inghilterra. Nella serie di romanzi gialli di ambientazione africana ci racconta il modo di investigare della signora Precious Ramotswe, la detective n° 1 del Botswana. Le sue indagini si svolgono tra una chiacchiera sotto il casco del parrucchiere e un tè con le amiche, seguendo il ritmo rilassato della vita africana. Se non la conoscete ancora la amerete e non potrete fare a meno di collezionare tutti i romanzi incentrati sulle avventure di Mrs. Ramotswe!

Trovate tutti i libri della classifica da noi in libreria e nel nostro shop.

Eccoci arrivati (con imperdonabile ritardo!) a presentare la classifica di vendita del mese di marzo.

E’ una classifica che ci rende felici perché contiene quattro libri bellissimi su cinque (indovinate l’intruso?). In realtà uno di questi non lo abbiamo letto, per cui non possiamo darne un giudizio, ma molti di voi, evidentemente, lo stanno apprezzando.

Ma entriamo un po’ più nello specifico.

  • Cynthia Cruz, Melanconia di classe, Atlantide, 2022. E’ un libro che amiamo molto, ve ne sarete accorti da tutte le volte che ne abbiamo parlato e lo abbiamo proposto. Recentemente Cynthia Cruz è intervenuta al primo Festival della letteratura working class che si è tenuto presso la fabbrica GKN di Campi Bisenzio (se non sapete nulla delle vicende GKN significa che A) non ci seguite bene B) non avete ancora letto Insorgiamo ed è il momento di rimediare). Per ultimo, ma non meno importante, vi ricordiamo che questo libro è il saggio selezionato per il nostro gruppo di lettura per il quale ancora sono disponibili posti. Partirà al raggiungimento di almeno cinque partecipanti. Per info potete passare in libreria.
  • Carlo Rovelli, Buchi bianchi, Adelphi, 2023. Il nuovo libro di Rovelli ha attirato subito l’interesse e la curiosità dei nostri lettori, tanto da entrare prepotentemente in classifica nel mese di uscita. Noi ne siamo contentissimi perché abbiamo grande stima per il fisico che ha fatto della divulgazione scientifica la sua missione.
  • Carlo Vecce, Il sorriso di Caterina, Giunti, 2023. Ce lo avete ordinato e poi avete continuato a chiedercelo, per questo lo trovate in cima alla classifica. In realtà è il romanzo che sta in cima alla classifica di vendita della Toscana, segno che la passione per Leonardo e tutto ciò che lo riguarda è percepita ancora molto forte. Noi non lo abbiamo ancora letto.
  • Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te, Feltrinelli, 2023. Anche il nuovo romanzo della Postorino è balzato in cima alle classifiche di vendita poco dopo la sua uscita. Racconta una storia di separazione durante la guerra nella ex Jugoslavia. E’ tra i candidati al premio Strega di quest’anno. E’ un romanzo di cui sentiremo ancora parlare molto e a lungo.
  • Emmanuele Carrère, V13, Adelphi, 2023. V13 è la sigla con cui viene ribattezzato il processo agli attentatori di Parigi, quelli che si fecero esplodere al Bataclan, in alcuni bistrot e allo Stade de France nel 2015. Carrère conduce un reportage giornalistico e segue tutte le sedute del processo. Conosce le vittime, Conosce i carnefici. Conosce chi deve stabilire giustizia, la corte e gli avvocati delle due parti. V13 è un libro che parla a tutti noi, a tutti quelli che hanno visto in televisione o sui giornali le terribili immagini degli attentati. E’ un libro duro, triste, difficile ma anche pieno di amore. Come ha dichiarato recentemente Daria Bignardi, di questo libro non si ricordano i cattivi ma i buoni, le vittime e i loro parenti, i loro amici, coloro che li amarono e che, in alcuni casi, hanno avuto anche la forza di perdonare.

Tutti i libri li trovate nel nostro shop e, naturalmente, da noi in libreria.