Descrizione
Bela Lugosi moriva, il 16 agosto 1956, pronunciando queste parole: «Io sono il conte Dracula, io sono il re dei vampiri, io sono immortale». E si racconta che l’ultimo visitatore venuto a rendere omaggio alla sua spoglia mortale vedesse fuggire attraverso la vetrata un gigantesco pipistrello nero.
Che Bela Lugosi, pseudonimo di Béla Blasko, oscuro attore di origine ungherese giunto a Hollywood sul finire dell’anno 1923 e impostosi poi in un centinaio di film come il primo, il più aristocratico e il più malinconico dei conti Dracula, si fosse trasformato in vampiro «è un fatto che ormai pochi si sentono di contraddire» scrive Franzosini, il quale, nel suo curioso libretto, ne ripercorre la vicenda biografica tentando di «chiarire le circostanze in cui l’orribile metamorfosi di Lugosi si è verificata». Il cammino sarà quanto mai tortuoso. Penetrato da quella particolare specie di inorridito, delizioso stupore che solo le storie di vampiri ascoltate da bambini sapevano suscitare in noi, il lettore si lascerà condurre dalla voce suadente e ironica di un narratore finalmente capace di irretirci in un vero labirinto di storie, che tutte insieme compongono una sorta di Topografia del Mostruoso e del Bizzarro: sarà affascinato dalla torbida sensualità di Theda Bara, incuriosito dalla collezione di autentici freaks dell’Arciduca del Tirolo, sconcertato dalla descrizione della villa «lussuosamente gotica» che Bela Lugosi si era fatto costruire, turbato dalle storie orripilanti con cui Tod Browning soleva intrattenere gli attori durante le riprese dei suoi film…