Descrizione
Vincitore della 92/a edizione del Premio Viareggio-Rèpaci Sezione Saggistica
In questo pamphlet militante e preoccupato Walter Siti analizza alcuni autori e testi contemporanei di successo per difendere la letteratura dal rischio di abdicare a ciò che la rende più preziosa: il dubbio, l’ambivalenza, la contraddizione. Non senza il sospetto che l’impegno ?positivo? sia soltanto la faccia politicamente in luce di una mutazione profonda e ignota, in cui tecnologia e mercato imporranno alla letteratura nuovi parametri.
«Un libro intenso, vibrante, ricco di spunti di riflessione estremamente interessanti che si inseriscono in un dibattito di grande attualità.» – Elisa Bonvicini per Maremosso
Da un po’ di tempo si è diffusa l’idea che la letteratura debba promuovere il bene, guarire le persone e riparare il mondo. Breviari e ?farmacie letterarie? promettono di confortarci e di insegnarci a vivere, i romanzi raccontano storie impegnate a fare giustizia, confermando chi scrive (e chi legge) nella convinzione di trovarsi dalla parte giusta. Ma la letteratura è un bastian contrario che spira sempre dal lato sbagliato: più si tenta di piegarla al proprio volere, e usarla per ?veicolare un messaggio?, più lei ci sfugge e porta in superficie ciò che nemmeno l’autore sapeva di sapere. Sostiene il Bene se il Potere lo reprime, ma quando il Potere si nasconde dietro stereo-tipi di buona volontà lei non ha paura di far parlare il Male, di affermare una cosa e contemporaneamente negarla, di mostrarci colpevoli innocenti e innocenti colpevoli.