Descrizione
Un romanzo senza eguali per originalità e struttura sulla ricchezza e il talento, la verità e la sua percezione.
«Complesso, astuto e sorprendente… Aggiungi Henry James a Wharton, e anche Thomas Mann… Un romanzo elettrizzante e ingegnoso» – New York Times
«Un’avvincente storia di classe, capitalismo e avidità» – Esquire
«Radioso, profondo e commovente» – Lauren Groff
«Denaro, potere, classe, relazioni coniugali e filiali, il ruolo giocato dalla fiducia e quello del tradimento nelle vicende umane» – Sigrid Nunez
New York, anni cinquanta. Dopo la pubblicazione di un romanzo mendace e offensivo sulla sua vita, il ricchissimo finanziere Andrew Bevel, diventato milionario dopo alcune speculazioni seguite al crollo in Borsa del ’29, assume la giovane Ida Partenza, figlia di un anarchico italiano, perché lo aiuti a scrivere un’autobiografia in grado di raccontare finalmente la verità sui suoi successi e sulla sua defunta moglie, Mildred. Ida intuisce presto che nemmeno dalla sua penna, strettamente controllata dal committente, uscirà il ritratto fedele di una donna complessa la cui reale personalità continua a sfuggirle, e la morte improvvisa di Bevel la costringe infine a lasciare incompleto il lavoro. Soltanto trent’anni dopo ha la possibilità di accedere agli archivi della Fondazione Bevel, dove trova finalmente il diario di Mildred, prezioso tassello mancante all’enigma che ha lasciato nella sua vita un’impronta indelebile. Quattro testi, quattro generi letterari, quattro voci, quattro punti di vista compongono un raffinato gioco di specchi in cui dietro le scelte di un leggendario uomo d’affari americano si intravede la figura polimorfa e affascinante di una moglie, artefice misconosciuta della sua fortuna.
COME COMINCIA
Avendo fin dalla nascita goduto quasi di ogni vantaggio, uno dei pochi privilegi negati a Benjamin Rask fu quello di un’ascesa eroica: la sua non fu una storia di tenacia e perseveranza, o l’epopea di una volontà inscalfibile capace di forgiare per sé un destino aureo pur partendo da una manciata di scorie. Secondo il risguardo posteriore della Bibbia della famiglia Rask, nel 1662 gli antenati di suo padre erano emigrati da Copenaghen a Glasgow, dove avevano iniziato a commerciare nel tabacco proveniente dalle colonie. Nel corso del secolo successivo, i loro affari prosperarono e si ingrandirono al punto che una parte della famiglia si trasferì in America, in modo da poter sorvegliare meglio i fornitori e controllare ogni aspetto della produzione. Tre generazioni dopo, il padre di Benjamin, Solomon, acquistò tutte le quote di parenti e investitori esterni. Sotto la sua direzione l’azienda continuò a fiorire, e non gli ci volle molto per diventare uno dei più rinomati commercianti di tabacco del litorale orientale. Si può affermare con certezza che la sua merce provenisse dai migliori fornitori del continente, ma più che nella qualità della materia prima, la chiave del successo di Solomon stava nella sua capacità di trarre vantaggio da un dato scontato: certo, nel tabacco c’era un aspetto di epicureismo, ma la maggior parte degli uomini fumava per poter parlare con altri uomini. Solomon Rask era quindi un procacciatore non solo dei migliori sigari, cigarillos e miscele di trinciato da pipa, ma anche (e soprattutto) di eccellenti conversazioni e contatti politici. Riuscì a raggiungere il gradino più alto della sua scala professionale e si garantì di restarvi grazie alla sua affabilità e alle amicizie coltivate nei fumoir, dove lo si vedeva spesso condividere uno dei suoi figurado con alcuni illustri clienti, tra i quali annoverava Grover Cleveland, William Zachary Irving e John Pierpont Morgan.
Premio Pulitzer per la letteratura 2023.